Safety Car

La safety car è un elemento cruciale nel motorsport, progettata per mantenere la sicurezza durante le gare. Introducida nel 1973, la safety car viene utilizzata per controllare il ritmo della corsa in situazioni di pericolo, come incidenti o condizioni meteorologiche avverse.

Grazie ai protocolli standardizzati adottati dalla FIA dal 1993, la safety car garantisce una gestione più sicura e prevedibile delle gare.

Negli anni 2000, la safety car ha avuto un impatto significativo sulle strategie di gara, consentendo alle squadre di elaborare piani più efficaci per i pit stop e le tattiche di competizione. Con l’arrivo della safety car virtuale (VSC) negli anni 2010, è stato possibile rallentare il ritmo in pista senza la necessità di un veicolo fisico, offrendo così un’alternativa moderna e tecnologica. Al giorno d’oggi, sia la safety car che la VSC sono elementi standard nel mondo del motorsport, garantendo un controllo ottimale delle gare e una maggiore sicurezza per i piloti e gli spettatori presenti.

Perché in origine la virtual saefty doveva essere un provvedimento di breve durata, comparabile quasi alle bandiere gialle doppie, invece quasi sempre è a sostituzione della saefty ed in più in regime di virtual i piloti hanno un delta time da non superare, che però non garantisce la sicurezza in pista perché il pilota in delta negativo è portato ad accelerare, e in prossimità dell’incidente è davvero un pericolo. Un altra cosa che non è corretta è la fine della virtual, non si aspetta la linea di saefty, ma si parte subito a patto che il pilota sia in positivo rispetto al delta time, questo è assurdo, anche perché può essere un pilota in positivo delta e uno negativo, la lotta è impari. Quindi la virtual può essere uno strumento fondamentale per le brevi situazioni di emergenza ma va completamente rivisto